La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà nell’unità.
Umberto Eco, Il nome della rosa
Non si poteva che citare Umberto Eco per introdurre la nostra visita escursionistico/culturale al luogo che proprio ad egli ispirò il capolavoro “Il nome della rosa”.
La via ferrata
Fissiamo la partenza alle 8:15 da Bolzaneto, prendendola più tranquilla del solito per via della visita guidata prenotata alle 15, e arriviamo al parcheggio della ferrata intorno alle 10:30. La ferrata è tutto sommato semplice e non richiede alcuna particolare preparazione tecnica, un minimo di abitudine allo sforzo fisico invece sì durando 3/4 ore. Non la consiglierei a qualcuno che abbia paura di soffrire di vertigini o accusare il senso di vuoto, per quanto ottimamente protetto il ponte sospeso è molto traballante e c’è sicuramente un altro paio di passaggi un po’ esposti.
Noi abbiamo impiegato tre ore per completarla rispetto alle 3:30 segnalate (probabilmente ci si può anche impiegare mezz’oretta in meno, ma era la prima ferrata dell’anno e il poco allenamento ha rallentato tutti).
Per le info tecniche e specifiche vi rimando al sito che uso quasi sempre come riferimento quando devo organizzare una via ferrata e che reputo il più curato e completo -> via ferrata Giorda
La Sacra di San Michele
La visita guidata all’abbazia è davvero interessante; ciò che colpisce maggiormente è la dimensione della costruzione, soprattutto se si pensa che fu costruita su questa ripida vetta senza intervenire minimamente sulla morfologia della montagna (ritenuta sacra) ma adattando invece le fondamenta e la struttura dell’edificio ad essa.
Costruzione che, secondo la leggenda, cominciò ad opera dell’Arcivescovo Vincenzo da Ravenna sul vicino monte Caprasio il quale fu poi “esortato” dagli stessi angeli a proseguirla sul monte Pirchiriano, dove attualmente si trova, e a dedicarne l’altare all’Arcangelo Michele.
Tra le numerose leggende e suggestioni che attorniano e accompagnano la Sacra, famosa anche per aver ispirato “Il nome della rosa” di Umberto Eco, annoveriamo anche la sua presenza lungo la “Linea Michelina”, una linea ritenuta magica la quale unisce le abbazie di Mont Saint Michel in Francia e Monte Sant’Angelo in Puglia e che si dice essere il solco lasciato dalla spada di San Michele nel momento in cui sconfisse il drago rappresentante delle forze del male.
Leggende a parte, la storia della Sacra non è certo meno travagliata o interessante, visti i numerosi interessi (soprattutto economici e politici) che un edificio del genere in una posizione così strategica poteva suscitare. Basti pensare che già in epoca romana vi era un presidio militare, utilizzato poi anche dai Longobardi.
Ultimo, ma non certo meno rilevante, è bene ricordare che si è al cospetto del simbolo ufficiale del Piemonte, come stabilito dalla legge regionale 68 del 21 dicembre 1994!
Non mi dilungherò di più sull’abbazia, un po’ per poca competenza e un po’ perché mai vorrei anticipare qualcosa alla vostra visita guidata!
Tariffe ingressi/visite guidate
La discesa dalla Via Crucis che collega la Sacra con il paese di Sant’Ambrogio (termina in corrispondenza della chiesa di San Giovanni Vincenzo) ci richiede un’oretta e prima di rientrare a Genova celebriamo la bellissima giornata con un meritato aperitivo!