Le cose piccole hanno l’aria di nulla ma danno la pace.
Georges Bernanos
La via Bertazzi alla cresta Sud Est del Pancherot era da molto tempo nei nostri programmi ma per un motivo o per l’altro non si è mai presentata la giusta opportunità di percorrerla.
Questa volta forti del fatto che saremmo passati da Cignana per raggiungere il rifugio Perucca-Vuillermoz, abbiamo avuto l’idea di fare una breve deviazione e salire questa vetta che entrambi ben conosciamo. Ma che nessuno aveva ancora salito da questo versante, nonostante la parete finale faccia bella mostra di se e sia ammirabile da gran parte della Valtournenche.
Avvicinamento
Dalla chiesetta di Valmartin stranamente siamo riusciti ad individuare immediatamente la traccia dell’Alta Via 1 che sale ripida, ma agevole, verso prima la centrale elettrica e poi la diga di Cignana.
Una volta arrivati all’estremità orientale del lago, lasciamo il sentiero per dirigerci verso il crinale erboso. Qui dovrebbe esserci una traccia più o meno evidente. A patto di trovarla, cosa che si rileva difficoltosa nelle prime decine di metri, salvo finirci poi dentro quasi per caso aiutati dal GPS.
La traccia ci porta sino alla spalla erbosa a quota 2250m, da cui saliamo per ripidi (e molto infidi) prati verso le prime roccette della cresta SE e della via Bertazzi.
Cresta Sud Est – Via Bertazzi
Probabilmente abbiamo sbagliato l’attacco nei primi metri di cresta perché ci siamo trovati su passaggi particolarmente difficoltosi e/o ripidi, non menzionati nelle relazioni che abbiamo utilizzato per orientarci. Dopo una decina di minuti però abbiamo recuperato quella che probabilmente è la via originale e siamo riusciti a proseguire in tranquillità e scioltezza sino alla calata (evidenziata in rosso).
La doppia (l’unica sulla via Bertazzi) è circa una decina di metri e già attrezzata con spit collegati da catena, sicuramente visto lo stato di ossidazione dei materiali non è recentissima ma per il momento appare ancora solida e sicura.
Fatta eccezione per la calata, noi ci siamo legati esclusivamente alla base dell’ultimo salto sotto la vetta. Naturalmente è possibile farlo prima ma bisogna fare molta attenzione a piazzare protezioni lungo il primo tratto di cresta perché la roccia in alcuni punti non è della migliore (Valtournenche docet), così come ci sono molti blocchi mobili, più o meno grossi.
A seconda della corda che si utilizza si possono scegliere diverse strategie per l’ultimo balzo di 40m della via Bertazzi.
Noi avevamo una 30m e l’abbiamo diviso in due sfruttando una sosta intermedia già attrezzata. Una 40m sarebbe forse troppo “giusta”, ma con una 50m si arriva tranquillamente alla croce di vetta, da cui si può comodamente fare sicura.
Sviluppo: 700m (dalla spalla erbosa a quota 2250m)
Difficoltà: PD+/AD-, un passo di IV
Esposizione: Sud-Est
Protezioni e soste: uno spit alla base e qualche vecchio chiodo sulla via, da integrare. Due soste su spit collegati da cordone.
Materiale: corda da 30m, 2/3 friend medio/piccoli e altrettanti rinvii. Discensore per la doppia.
Considerazioni
Salita sicuramente molto piacevole e divertente, da affrontare con meteo bello per godere appieno degli splendidi panorami che regala su Cervino, gruppo del Rosa e vallone di Cignana.
In buona sostanza è breve, soprattutto la parte prettamente alpinistica, quindi si può pensare di unirla a qualche altra salita escursionistica in zona come il Mont Seriola dalla finestra di Cignana.
I nostri numeri
Valmartin – Diga di Cignana | 1h15′ | +650m |
Diga di Cignana – spalla 2250m | 20′ | +100m |
Cresta SE, Via Bertazzi | 1h30′ | +370m |
M.te Pancherot – finestra di Cignana | 20′ | -170m |
TOTALE | 3h25′ | +1120m / -170m |
Attività su Strava
PS: la nostra traccia, poco sotto la finestra di Cignana, devia verso il rifugio Perucca-Vuillermoz dove abbiamo pernottato. Il giorno seguente abbiamo poi percorso la traversata integrale della costiera di Balanselmo, ma questa è tutta un’altra storia.